lundi 23 mars 2015

Exercises à trous sur la vidéo " C' est la vie" par Veronica Argiolas



“Quanto usiamo il francese”
"C' est la vie" 




Come ogni mattina al dolce suono del carillon, Henriette si sveglia e accende l’abat-jour, apre la finestra che da sul parterre, si infila il bustier, le culotte, i collant e si lega i cappelli in uno chignon con un foulard. Per non restare in déshabillé, sopra la lingerie indossa un tailleur beige e in una nuvola di eau de toilette sceglie tra i bijoux una parure con collier che le mette in risalto il décolleté. Dopo aver dato il gourmet al suo bichon frisé, Henriette tira fuori dal garage la coupé cabriolet per recarsi alla boutique di una griffe à la page quando en passant, uno strano déjà-vu le fa imboccare un cul de sac. Arrivata alla boutique, Henriette compra un tutu di tulle con paillettes e inserti in lamé e fa colazione con dei beignet un croissant e una crêpe prima di recarsi a uno spettacolo di ballo burlesque e cabaret. Si prepara all’ouverture indossando il tutu e di fronte al pubblico si esibisce in una révérence, un plié e un arabesque, mah…! Henriette non ha il physique du role per essere un' étoile e la sua première diventa un exploit di gaffes. Per riprendersi  dalla bruciante défaillance come soubrette, Henriette si concede un pranzo in un bistrot dove mangia una baguette, delle omelette al gratin con champignons flambés, e per dessert un profiterole e della crème brûlée accompagnata da una flûte offerta da un sommelier col papillon. Sfoggiando charme e nonchalance, Henriette si allontana senza pagare il conto con spirito da vera bohémienne. Si reca quindi allo chalet dove con il suo savoir-faire esercita la professione di cocotte e il concierge l’accompagna in una suite per un rendez-vous con un noto viveur con il toupet amante di bondage che le propone un ménage à trois con un clochard. Ma il povero clochard non può permettersi il cachet di Henriette e si deve accontentare di toglierle una guêpière prima di far ritorno alla roulotte senza aver soddisfatto le proprie fantasie di voyeur. Dopo il tour de force con il viveur, Henriette porta i soldi nel caveau e fa tappa in palestra per cyclette e tapis roulant. Indossa una camicia di chiffon coi volants, una longuette bordeau à pois con plissé e sceglie una pochette in pendant con la longuette per prepararsi à un tête-à-tête con un gigolo con cui ha un affaire. Lui, astuto tombeur de femmes che lavora come croupier alla roulette del casino, d'emblée le da forfait. Per superare l’ennesima débâcle, Henriette visita al vernissage di un atelier dove ammira dei quadri in trompe-l’œil dipinti en plein air si concede una manicure e indossato un gilet di lapin si reca a una degustazione di nouvelle cuisine dove riesce a entrare grazie a un passe-partout che si era procurata con un escamotage degno di una femme fatale da film noir. Scegliendo dal menu à la carte ordina del camembert, del pâté de foie gras, e la spécialità dello chef: un trionfo di escargots su un letto di cordon bleu ricoperto da crème Chantilly. Henriette si abbuffa soddisfatta senza preoccuparsi della silhouette e giunta a casa trascorre la serata davanti alla TV gustandosi un frappè in una comoda salopette. Guarda una réclame, un drammatico reportage, e un vecchio classico d’essai e sdraiata sulla moquette si dedica al découpage, al bricolage e fa anche un collage ritagliando brochure e dépliant. Terminato il film d’essai indossa un négligé e con la sua mise molto chic e un po’ osée spegne l’abat-jour senza perdere il bon ton. Cest la vie, Henriette, cadere nei clichés per sfuggire alla routine

VERONICA ARGIOLAS 

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